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I contenuti degli articoli rappresentano esclusivamente le idee e le opinioni degli autori, e in nessun modo i punti di vista dell'Università Bocconi.

AGCM – PROSPETTIVA NAZIONALE ED EUROPEA

L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), istituita in Italia con la legge 10 ottobre 1990, n. 287, svolge un ruolo cruciale nella tutela della concorrenza e dei consumatori.

La sua missione principale è quella di vigilare sul rispetto delle norme antitrust, prevenendo e sanzionando pratiche anticoncorrenziali, abusi di posizione dominante e concentrazioni che possano compromettere il funzionamento del mercato.

Inoltre, l'AGCM è competente nell'applicazione della normativa a tutela dei consumatori, in particolare per contrastare le pratiche commerciali scorrette e le pubblicità ingannevoli.

Dal punto di vista operativo, l'AGCM esercita poteri di indagine, istruttoria e sanzionatori. Può intervenire sia d'ufficio, sia su segnalazione di operatori economici o consumatori. Un tratto distintivo è certamente la sua capacità di agire in giudizio contro atti amministrativi che violino le norme a tutela della concorrenza, come previsto dall'art. 21-bis della L. 87/1990. Ciò le consente di contestare provvedimenti che ostacolano la concorrenza, rafforzando il suo ruolo come garante del mercato.

Dal punto di vista europeo, l'AGCM è un attore rilevante nel sistema multilivello di applicazione della normativa antitrust.

La Commissione Europea, infatti, è responsabile dell’attuazione uniforme delle regole sulla concorrenza all’interno dell’UE. Per garantire tale uniformità, è essenziale una stretta cooperazione tra la Commissione e le autorità nazionali garanti della concorrenza, tra cui l'AGCM.

Questa collaborazione si realizza attraverso l'European Competition Network (ECN), una rete istituita per facilitare lo scambio di informazioni e il coordinamento delle azioni tra la Commissione e le autorità nazionali.

Tuttavia, emergono alcune criticità in questa collaborazione.

Di fatto, la Commissione Europea detiene un ruolo predominante, riservandosi la competenza esclusiva sui casi di rilevanza transnazionale o di particolare gravità. Questa predominanza è suscettibile di limitazioni all'autonomia decisionale delle autorità nazionali, finendo per relegarle ad un mero ruolo di supporto operativo.

Inoltre, il potere della Commissione di avocare a sé determinate indagini può creare tensioni tra il livello europeo e quello nazionale, specialmente quando vi sono differenze interpretative o prioritarie tra le due entità.

Un esempio concreto di cooperazione tra l'AGCM e la Commissione Europea è rappresentato dall'attuazione del Digital Markets Act (DMA), una normativa recente volta a regolamentare le piattaforme digitali che occupano una posizione di gatekeeper.

Nel 2024, l'AGCM ha avviato una consultazione pubblica sullo schema di regolamento relativo alla collaborazione con la Commissione per l'attuazione del DMA, sottolineando la necessità di un coordinamento efficace per garantire che gli obblighi imposti alle piattaforme siano rispettati sia a livello nazionale, che europeo.

Dal punto di vista dottrinale, il ruolo dell'AGCM nel contesto europeo è stato oggetto di numerosi e frequenti dibattiti.

Alcuni studiosi sottolineano come l'AGCM operi in una “zona grigia” dell'organizzazione amministrativa, oscillando tra funzioni amministrative e quasi-giurisdizionali; un’ambiguità, questa, che può generare incertezze, sia per quanto riguarda l'applicazione uniforme delle norme, che per la definizione dei ruoli tra le diverse autorità coinvolte. Altri, invece, evidenziano come la cooperazione nel contesto dell'ECN, sebbene positiva, rischi di trasformarsi in una dinamica gerarchica piuttosto che paritaria, con le autorità nazionali spesso costrette a seguire le indicazioni della Commissione.

Sul piano giurisprudenziale, numerose sentenze della Corte di Giustizia dell'Unione Europea hanno ribadito l'importanza della cooperazione tra le autorità nazionali e la Commissione. In particolare, la sentenza “Coca-Cola” (C-344/98) ha evidenziato come le autorità nazionali debbano garantire un'applicazione coerente delle norme antitrust europee, evitando conflitti interpretativi che possano compromettere l'unità del mercato interno.

In conclusione, il ruolo dell'AGCM è cruciale non solo per garantire il corretto funzionamento del mercato interno italiano, ma anche per contribuire all'efficace applicazione delle regole europee sulla concorrenza.

Tuttavia, è necessario affrontare le criticità legate al rapporto con la Commissione Europea, promuovendo un equilibrio ottimale tra i livelli nazionale ed europeo.

Solo attraverso un dialogo costruttivo e una collaborazione autenticamente paritaria sarà possibile garantire una tutela più efficace della concorrenza e dei consumatori, rispettando al contempo le peculiarità dei singoli mercati nazionali.




The contents of the article represent solely the ideas and opinions of the author and in no way the opinions of Bocconi University or the IUS@B association.

 
 
 

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