Mondiale 2022, uno sguardo oltre la critica
- Giorgio Vergari
- 14 feb 2023
- Tempo di lettura: 7 min

L'evento sportivo più controverso di quest'anno è giunto al termine: il campionato mondiale di calcio 2022 ha visto l'Argentina conquistare la vetta del mondo, il 18 dicembre al Lusail Stadium, inaugurato proprio quest’anno a ridosso dell’inizio della competizione. Quando è diventato chiaro che nessuna delle 32 associazioni calcistiche ha considerato il boicottaggio dell'evento, la grande domanda è stata trasmessa al pubblico: guardare o non guardare.
Gli ultimi cento anni di storia sportiva non mancano di eventi significativi di portata globale, in luoghi che – per un numero considerevole di persone – sembravano essere per lo meno controversi se non – per molti, soprattutto in Occidente – i meno adatti. I Giochi Olimpici del 1936 a Berlino e il 2014 a Sochi furono seguiti da annessioni di territori stranieri. Le Olimpiadi del 1980 si sono svolte a Mosca, mentre l'invasione sovietica dell'Afghanistan era in corso. I grandi eventi sportivi internazionali hanno da sempre rappresentato un’occasione per i regimi illiberali per mostrare la propria forza e stabilità, coltivare legami con le altre potenze sul panorama internazionale e sviluppare – almeno apparentemente – ideali più democratici. Non è un caso che alcune delle maggiori federazioni e associazioni sportive internazionali siano sponsorizzate o influenzate da Paesi come Russia, Cina o gli Stati del Golfo.
Esempi di tale influenza includono pugili russi e bielorussi, molti dei quali sono complici nell'agenda politica russa e sostenitori della guerra contro l'Ucraina, essendo consentito dalla International Boxing Association, finanziata da Gazprom, di competere sulla scena internazionale.
Negli sport con una copertura mediatica relativamente bassa, numerosi eventi come questo determinano tendenzialmente un impatto piuttosto limitato sul pubblico. Ora, il calcio è una storia diversa, con circa mezzo pianeta[1] che ha seguito l'ultima Coppa del Mondo. Quando nel 2010 il diritto di ospitare l'evento nel 2018 e 2022 è stato assegnato dalla FIFA rispettivamente alla Russia e al Qatar, un processo decisionale già non trasparente è stato seguito da una serie di scandali di corruzione intorno alla Federazione. Ciò ha polarizzato l’attenzione della pubblica opinione tanto da determinare cambiamenti operativi all'interno della FIFA, ma non la revoca dei diritti di hosting.
Ora che il più grande evento del calcio ha avuto luogo in Qatar più di 12 anni dopo l’assegnazione, le voci che ne chiedevano un boicottaggio sono state forti, soprattutto in Occidente. Ma di questi Paesi, il Qatar è quello che ha ricevuto più critiche. Esaminiamo quest’ultimo punto in dettaglio.
Eventi sportivi di portata internazionale, come le Olimpiadi o la Coppa del Mondo, sono spesso considerati fattori di accelerazione nello sviluppo di principi liberali e di standard di vita più elevati per i Paesi ospitanti. Dovrebbero mostrare l'apertura del Paese ospitante al resto del mondo e creare benefici per i propri cittadini e le proprie imprese attraverso un generale incremento degli investimenti, lo sviluppo di infrastrutture all’avanguardia e la crescita dell’occupazione.

Tuttavia, questa prospettiva di crescita, si è dimostrata utopica in numerose occasioni. Le Olimpiadi di Pechino del 2008 hanno aperto il Paese agli investimenti e al turismo, ma sono state anche seguite da un significativo aumento del controllo e delle repressioni da parte del Partito, che hanno portato la Cina ad essere un Paese sempre meno trasparente. Tanto in Sud Africa – dopo la Coppa del Mondo del 2010 – quanto in Brasile – dopo le Olimpiadi del 2016 – le strutture realizzate ad hoc in vista di tali eventi sono state raramente utilizzate nonostante gli enormi investimenti effettuati. Tra l’altro, come evidenzia il grafico qui accanto, i ricavi derivanti dagli sponsor, dalla vendita dei biglietti e dall’acquisizione dei diritti televisivi per la trasmissione delle partite hanno coperto e superato i costi sostenuti per gli investimenti in sole due occasioni: Spagna 1982 e Germania 2006. In Sud Africa[2], ad esempio, a fronte di investimenti pari a 4,716 Miliardi di dollari, la Coppa del Mondo del 2010 ha generato ricavi pari a 2,243 Miliardi di dollari. Da ciò si evince che la percentuale dei costi coperti dai ricavi non supera il 47,6%. Anche altri Paesi, come il Messico nel 1986 o il Brasile nel 2014, non hanno fatto meglio. Potrebbe quasi dirsi – in un linguaggio non propriamente tecnico – che la Coppa del Mondo, comportando più costi che ricavi, sia un “investimento a perdere” per il Paese ospitante. Inoltre, quasi nessun Paese ospitante ha effettivamente mostrato miglioramenti evidenti e duraturi dal punto di vista del riconoscimento dei diritti umani, delle libertà sociali o dello sviluppo economico.
L'argomentazione secondo cui la Coppa del Mondo renderà improvvisamente il Qatar un Paese più libero e liberale non regge, quindi, affatto. Anche il suddetto vantaggio economico pare discutibile, trattandosi di un Paese – il Qatar – già altamente sviluppato e con uno dei PIL pro capite più elevati al mondo. Ospitare la Coppa del Mondo in Qatar, anche se le accuse di corruzione dovessero rivelarsi infondate, è stato uno sforzo piuttosto discutibile.
Ma ora che la competizione si è conclusa, al di là delle questioni di natura strettamente calcistica, è stata commensurata la quantità di critiche che ha ottenuto l’assegnazione dei diritti di hosting al Qatar?
In più occasioni, dati e circostanze rilevanti ma molte volte scomode da ricordare, sono state trascurate dagli attivisti nella promozione dei passati eventi.
La Coppa del Mondo FIFA 2018 si è svolta in Russia, che all'epoca controllava la Crimea, territorio ucraino illegalmente annesso, sostenendo (anche militarmente) i separatisti nelle regioni di Donetsk e Lugansk e bombardando la Siria. E questo senza menzionare la situazione politica e sociale interna alla Russia. Ma tutto ciò è stato trascurato dal grande pubblico, compreso quello della parte più democratica del mondo. L'evento ha finito per essere un enorme successo, attirando più di 3,5 miliardi di spettatori e promuovendo in tutto il mondo un’immagine della Russia come un Paese aperto e inclusivo. La Russia, dunque, è rimasta nell’immaginario collettivo un Paese di grande cultura e tradizione, con cui l’Europa e l’Occidente hanno inevitabilmente stretto relazioni di natura commerciale: i grandi imprenditori russi hanno costituito una delle principali fonti di approvvigionamento di gas, vendendolo a buon mercato; allo stesso tempo, il ceto russo più benestante ha alimentato la domanda di beni di lusso in Europa, con riferimento al settore del fashion luxury brand. Gli "affari come al solito" sono proseguiti e le relazioni commerciali sono migliorate.
I Giochi Olimpici Invernali del 2022 in Cina sono stati uno degli eventi più bizzarri di cui abbia memoria, essendosi svolti in assenza di neve, con controlli sugli atleti condotti con il massimo rigore e con l’impossibilità per gli spettatori di accedere al Paese in ragione dell’inflessibile politica “zero covid” del Partito. Era una Cina completamente diversa rispetto a quella del 2008. Nonostante abbia sollevato qualche polemica nei media occidentali, soprattutto negli Stati Uniti per ragioni geopolitiche, questo evento ha comunque permesso a Xi Jinping di mostrare i progressi nel processo di concentrazione del potere politico ed economico nelle proprie mani. Questa “prova di forza” non pare abbia condizionato più di tanto le relazioni tra Europa e Cina: aziende tedesche come Volkswagen hanno continuato ad investire grandi quantità di denaro in progetti cinesi, mentre le infrastrutture europee venivano ancora vendute a investitori cinesi attraverso accordi governativi.
Il Qatar non è senz’altro – almeno secondo l’opinione di molti – il luogo perfetto in cui vivere, è un Paese in cui i diritti umani vengono continuamente negati[3], caratterizzato dalla totale opacità delle condizioni di lavoro degli operai nei cantieri (perlopiù migranti), un Paese in cui l’omosessualità è considerata un crimine e la parità di genere appare ancora solo un miraggio.
Tuttavia, il Qatar è anche uno dei più importanti alleati delle potenze occidentali. La maggior parte dei voli di salvataggio della NATO dall'Afghanistan nell'agosto-settembre 2021 ha attraversato la base USAF in Qatar. Dopo che la Russia ha lanciato la sua invasione su larga scala dell'Ucraina, la Germania ha richiesto al Qatar un aiuto rapido per diversificare le importazioni di gas naturale. A differenza della Russia o della Cina, il Qatar non è una potenza militare aggressiva con ambizioni imperialistiche, ma piuttosto un alleato collaborativo. Tuttavia, è il Qatar che sta ottenendo una quantità sproporzionata di copertura mediatica e chiamate di boicottaggio. Dubbi sono sorti in merito alle condizioni di lavoro disumane che hanno accompagnato la costruzione di impianti ed infrastrutture, nonostante i dati disponibili siano tutt'altro che affidabili. Allo stesso modo, le deplorevoli politiche per i diritti della comunità LBGT sono state oggetto di dibattito, anche se non può dirsi lo stesso per gli eventi precedenti.
La lotta per i diritti umani e la promozione delle libertà individuali e dell'uguaglianza di genere è un'impresa nobile e onorevole. Tuttavia, l’indignazione dell’opinione pubblica nei confronti del Qatar svela un altro trend, molto più profondo e insidioso. I Paesi occidentali, nella loro asserita superiorità morale – in cui la scala di riferimento dei diritti umani tende ad avere solo due punti ("proprio come noi" e "deplorevole dittatura") – non riescono a criticare le grandi potenze, anche laddove le violazioni dei diritti e le limitazioni delle libertà fondamentali siano innegabili e persino più preoccupanti, nella stessa misura in cui lo fanno con Stati più piccoli.
Timothy Snyder, professore di storia a Yale, ha evidenziato come lo scopo dell'UE fosse quello di attutire gli effetti derivanti dalla caduta degli imperi europei. Il pensiero coloniale in Europa è stato quindi modificato ma ha continuato il suo flusso, finendo per influenzare – da un lato – le negoziazioni e le cooperazioni con imperi imperfetti ma grandi e potenti, mentre – dall’altro – è stato predicato ed applicato senza pietà ai Paesi emergenti più piccoli. Finché non smetteremo di fornire piattaforme ai dittatori, non sfuggiremo alla rovina morale delle nostre società. Finché non impareremo ad approcciarci alle discussioni con mente lucida, prefiggendo obiettivi raggiungibili in concreto, non saremo in grado di nutrire né promuovere i nostri valori democratici liberali nel mondo.
Ora, se guardare le partite o no, avrebbe dovuto essere una decisione presa da tutti individualmente. Tuttavia, in pochi credevano che un boicottaggio della visione a distanza potesse produrre risultati significativi, considerando che i diritti di trasmissione erano già stati venduti e i prossimi eventi pianificati con decenni di anticipo. Ciò che questo evento ci ha già dimostrato, però, è che è giunto il momento di riesaminare le nostre opinioni e i nostri valori. I grandi sport stanno tornando in Occidente: Germania e Francia nel 2024, Italia e Nord America nel 2026, gli Stati Uniti nel 2028. Il tempo ci mostrerà se saremo in grado di soddisfare le aspettative che riponiamo sugli altri e se la nostra indignazione sia manifestazione veritiera delle nostre convinzioni o una ricerca ipocrita di un capro espiatorio, a cui attribuire il fallimento delle società moderne.
Di Giorgio Vergari
[1] https://www.fifa.com/tournaments/mens/worldcup/2018russia/media-releases/more-than-half-the-world-watched-record-breaking-2018-world-cup [2] Il Sole 24 Ore, dati The Mega-Events Database [3] https://www.npr.org/2022/10/31/1132985107/qatars-human-rights-record-in-the-spotlight-ahead-of-2022-world-cup
---
I contenuti degli articoli rappresentano esclusivamente le idee e le opinioni degli autori, e in nessun modo i punti di vista dell'Università Bocconi.
ความคิดเห็น